“Cari lettori di Mendi, procedendo nel nostro intento di fornire indicazioni utili e concrete ad ampliare le vostre capacità nel gestire complicate situazioni professionali o private, abbiamo pensato di addentrarci in quella parte del nostro lavoro dedicata alla soluzione di problemi invalidanti come è il DAP.
Definire chiaramente che cosa è utile sapere a riguardo delle patologie basate sulla paura è, dal nostro punto di vista, il primo fondamentale passo per dare un contributo davvero utile al lettore interessato, poiché, come vedremo nelle righe successive, sono diffuse tutte una serie di presunte conoscenze, ritenute dal senso comune utili, che non solo non servono ma il più delle volte sono fuorvianti e controproducenti, in quanto, invece, di aiutare a trovare soluzioni al problema conducono a ulteriori complicazioni.
Pertanto, nei paragrafi che seguono saranno esposte quelle forme di sapere, direttamente derivate dalla esperienza sia clinica che di ricerca applicata, che possono far chiara luce su quel complesso fenomeno psicologico, biologico e sociale che è la paura come patologia.
Del resto già Jiddu Krisnamurti affermava “la paura è la incertezza in cerca di sicurezza”.
La prima davvero importante forma di conoscenza che il lettore interessato deve fare sua, è il fatto che le patologie fobiche in tutte le loro forme, da singole paure a fobie generalizzate, possono essere curate e risolte efficacemente ed in tempi brevi.
Le ricerche-intervento svolte presso il Centro di Terapia Strategica sotto la direzione del prof. Nardone dimostrano ripetutamente come, mediante una forma di trattamento costruito ad hoc, l’88% dei casi di patologia fobica generalizzata sia stata risolta in una durata media di 7 sedute (2 o 3 mesi).
Addirittura per alcune forme di disturbo fobico, come agorafobia e attacchi di panico, si raggiunge il 95% dei casi risolti sempre nell’arco di pochi mesi.
Questi dati non vogliono certo essere, ancora una volta, un’esibizione delle capacità d’illustri studiosi e terapeuti, ma un’importante dichiarazione rivolta a chi sulla scia di credenze o peggio, mistificatorie pubblicazioni sul tema ritiene che sia impossibile guarire definitivamente dagli attacchi di panico o da un disturbo ossessivo-compulsivo, poiché tali false conoscenze conducono chi affetto da un tale tipo di disturbo, oltre tutto, alla disperata rassegnazione connotata dalla perdita della speranza di poter mai guarire e vivere libero dalle catene della paura.
Pertanto, rendere noto che la ricerca scientifica di tipo empirico-sperimentale in campo clinico, dimostra inequivocabilmente che è possibile guarire sia da singole paure, sia da disturbi fobici generalizzati, sgombra il campo dalla disperazione dell’impossibilità di cura ed apre a tutte le persone affette da tali patologie la possibilità di superare i limiti entro i quali la paura li blocca.
A tal riguardo, l’American Psycological Association nel suo ultimo rapporto relativo ai risultati delle terapie sui disturbi psichici e comportamentali (Hubble-Miller-Duncan,1999), riporta chiaramente come il 50% circa dei pazienti possa essere curato mediante terapie di durata tra 5 e 10 sedute (2-3 mesi); il 25% con terapie tra i 10 e 25 sedute (3-8 mesi); solo il rimanente 25% richiede terapie più estese nel tempo. Gli autori affermano con chiarezza che tali dati ufficiali non sono certo una presa di posizione a favore delle cosiddette “terapie brevi” ma, al di la delle pregiudiziali ideologiche e degli interessi corporativi, dichiarare come stanno i fatti reali.
Ciò sta a significare che la maggioranza delle patologie può essere curata rapidamente e non necessita, dunque, ne di psicoterapie che durano molti anni, ne di permanente dipendenza da psicofarmaci, ma di pragmatiche e chiare terapie psicologiche costruite a hoc. Questa ulteriore e netta dimostrazione apre quindi anche la possibilità, alla maggioranza delle persone affette da tali disturbi, di poter essere curate senza eccessivi costi economici ed esistenziali.
E’ bene chiarire, infatti, che il costo più alto pagato da una persona bloccata dalla paura, non è certo quello economico di una terapia, ma quello esistenziale, in quanto la sua vita è limitata e condizionata dalla paura.
Per esempio: una persona agorafobica che non è in grado, né di uscire da sola né di rimanere da sola, paga alla paura il tributo della propria possibilità di vivere; sulla stessa linea una persona ossessionata dall’avere una malattia, il cosiddetto ipocondriaco, non riesce a godersi nulla della sua esistenza perché è continuamente attanagliato dalla paura della malattia; cosiccome il soggetto costretto da una fobia a ripetere complicati rituali ossessivi spende la maggioranza del suo tempo a cercare di difendersi dalla fobia divenendo letteralmente schiavo delle sue ossessioni.
In tutte queste situazioni, la differenza tra la possibilità di essere curati efficacemente in tempi lunghi o in tempi brevi risiede nella qualità della vita vissuta da tali soggetti.
Purtroppo, per decenni gli studiosi di terapie della mente hanno sottovalutato l’importanza dell’efficienza di un intervento terapeutico, mentre, tale caratteristica fa sì che un intervento efficace sia ancor più valido, sul piano del successo terapeutico, in quanto rende quanto prima alla persona trattata la libertà di godersi la vita.
LA PRIMA UTILE CONOSCENZA PER CHI HA PROBLEMI RELATIVI A PAURE, PANICO E FOBIE, PERTANTO, PUÒ ESSERE RIASSUNTA CON L’AFORISMA DI HONORÉ DE BALZAC “LA RASSEGNAZIONE È UN SUICIDIO QUOTIDIANO”, E CON LA CITAZIONE DI SHAKESPEARE “NON ESISTE NOTTE CHE NON VEDA IL GIORNO”.
Ma chi soffre di DAP? la paura è alquanto democratica…. Stephen King ha il terrore del buio. Uma Thurman non riesce a salire in ascensore. A Nicole Kidman fanno paura le farfalle, a Scarlett Johansson gli scarafaggi. C’è poi chi, come l’attrice Christina Ricci, teme l’arrivo di uno squalo anche durante una nuotata in piscina.
O chi, come Orlando Bloom, ha così paura del progresso tecnologico che non riesce ad avvicinarsi a un pc. Tutte fobie. Assurde, irrazionali, incontrollabili. Sono più di 500 quelle studiate dai medici con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno.
Colpiscono i vip, ma anche i comuni mortali: «Ben 6,7 milioni di persone ne soffrono in Europa e, almeno un italiano su cinque» in base alle ultime stime elaborate dal Centro di Terapia Strategica di Arezzo diretto da Giorgio Nardone.
(Fine prima parte, la seconda ed ultima parte nella prossima edizione di Mendi)”
M. CRISTINA NARDONE & DR.SSA SUSANNA SCARTONI
Per saperne di più sull’argomento si rimanda il lettore ai libri:
– Oltre i limiti della paura, Rizzoli ed.
– Non c’è notte che non veda il giorno, Nardone G., TEA ed.
file pdf: DAP: disturbi attacchi di panico. Come superarli rapidamente