Disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia

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PANICO

Il panico viene da più parti definito come la forma più estrema della paura che, se al di sotto di una certa soglia rappresenta una risorsa che consente di allertare l’organismo di fronte a situazioni pericolose, al di sopra di questo limite diviene patologica.
Diverse sono le situazioni nelle quali il brivido della paura avvolge nelle sue spire la persona, ma analoga è la struttura di funzionamento del circolo vizioso che crea e mantiene la paura fino a farla divenire panico.

L’escalation di sensazioni fino al panico avviene in un brevissimo e folgorante istante dominato dalla percezione di un’incontenibile paura di morire o paura di perdere il controllo del proprio corpo. La paura estrema porta la persona a mettere in atto dei tentativi di soluzione della situazione che, come spesso accade, piuttosto che risolvere il problema lo mantengono lo incrementano creando un circolo vizioso patogeno:

  • un  tentativo di controllo della paura e delle sue manifestazioni organiche che si esplicita in un generale continuo ascolto dei segnali del proprio corpo e, durante l’attacco, nel tentativo di sedare in vario modo le proprie reazioni e le sensazioni paurose. Rappresenta la tentata soluzione primaria del “panicate” che inserire la persona in un vero e proprio paradosso per cui più cerco di scacciare la paura più questa aumenta;
  • l’evitamento delle situazioni potenzialmente pericolose che lì per lì fa sentire la persona salva ma che, reiterato nel tempo porta, dal punto di vista della percezione di sé a dubitare sempre più delle proprie capacità, mentre da un punto di vista pratico limita progressivamente la sua libertà di movimento;
  • la richiesta di aiuto che consente alla persona di affrontare le situazioni che non può evitare ma che diviene da un lato una stampella della quale non si può più fare a meno, dall’altro la conferma del proprio stato di essere malato da parte di chi la aiuta, quindi del proprio stato di incapacità.

La ripetizione di tali tentate soluzioni per qualche mese porta alla strutturazione di una sindrome da attacchi di panico.

Obiettivo della terapia strategica è quello di interrompere il circolo vizioso citato di tentate soluzioni, attraverso specifici stratagemmi che portano la persona a superare completamente e definitivamente il panico e, successivamente, ad acquisire piena consapevolezza di come funzionava il proprio problema e di come sia stato possibile affrontarlo e vincerlo grazie ad un’attivazione guidata delle sue risorse personali.

Grazie alla ricerca empirica continuamente in evoluzione presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo e gli Studi affiliati, è possibile affermare che, negli ultimi vent’anni, il 95% dei casi di attacchi di panico è stato risolto in una media di 7 sedute.

Per saperne di più:
Nardone G., 1993
Paura, Panico, Fobie – Ponte alle Grazie, Firenze
Nardone G.
, 2000 Oltre i limiti della paura – Rizzoli, Milano
Nardone G.,
2003 Non c’è notte che non veda il giorno – Ponte alle Grazie, Milano
Nardone G., 2007
Solcare il mare all’insaputa del cielo – Ponte alle Grazie, Milano
Nardone G., 2016 La terapia degli attacchi di panico – Ponte alle Grazie, Milano

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