“PRIMO NON CURARE CHI E’ NORMALE: contro l’invenzione delle malattie” ecco il libro suggerito nella fan page Nardone.
Il libro è un mea culpa rispetto agli errori fatti dai curatori del DSM-IV e alle relative conseguenze; un j’accuse forte e deciso rispetto alla psichiatria attuale, al suo inflazionismo diagnostico, alla pericolosità delle diagnosi di moda, all’ingenuità dell’entusiasmo di psichiatri, psicologi e operatori della salute mentale che hanno plaudito i nuovi criteri con l’idea di avvicinarsi di più alla “verità” senza porsi il problema dei rischi.
Malattie inventate, epidemie di disturbi mentali inesistenti, psicofarmaci prescritti come fossero acqua fresca… Allen Frances, un influente medico psichiatra americano che è stato per anni un protagonista “ortodosso” della sua disciplina, le rivolge ora accuse molto severe.
Giorgio Nardone: Per chi di voi non lo sapesse, sono anni che mi confronto con tantissimi colleghi perché questo modo di fare terapia venga accantonato, non a caso tutti i medici, psicologi da me formati sul mio Modello non si prefiggono di dare una etichetta facendo la semplice diagnosi (troppo spesso anche sbagliata) ma si occupano di risolvere il problema qui e ora.
Purtroppo, una delle convinzioni, più nefaste nei suoi effetti, degli ultimi cento anni è quella per cui se una persona soffre da anni una severa e persistente patologia psicologica la terapia dovrà essere altrettanto sofferta ed estesa nel tempo.
Tale credenza pseudo-scientifica ha resistito per decenni sia alla contraria evidenza dei fatti che alla evidente evoluzione della scienza. Tutt’oggi tale rigida assunzione persiste in certi ambienti, nei quali, forse, è più importante difendere l’ortodossia delle proprie teorie che riuscire a curare effettivamente le umane sofferenze; per questi, come per Hegel, “Se i fatti non concordano con la teoria, tanto peggio per i fatti”.
Per fortuna, nell’arco degli ultimi 30 anni, molti studiosi e autori, compreso il sottoscritto, hanno dimostrato e fatto conoscere la possibilità di risolvere efficacemente, e in tempi brevi, la maggioranza delle patologie psichiche e comportamentali.
Infatti, ciò che è importante considerare per produrre i cambiamenti desiderati non è come un problema si è venuto a formare nel tempo ma come questo si mantenga nel presente. Ciò che noi dobbiamo interrompere, quando vogliamo cambiare una realtà, è la sua persistenza. Sulla sua formazione, originata nel passato, non abbiamo alcun potere di intervento: il passato proprio perché passato non è più modificabile !
per saperne di più su come funziona il mio modello: http://www.centroditerapiastrategica.org/nostro-modo-costruire-realta-terapeutica.php