PAURA DI ARROSSIRE? (da Corriere Vicentino giugno 2016)
La paura di arrossire, o eritrofobia, è una paura piuttosto diffusa, che crea un forte disagio in chi ne soffre. Nasce da un forte senso di imbarazzo o di vergogna, che può generare una risposta fisiologica involontaria avvertita come un “senso di bruciore” al volto e sul collo.
Il problema inizialmente può presentarsi quando la persona si ritrova improvvisamente al centro dell’attenzione, come quando chiamano il suo nome o qualcuno le rivolge una domanda in presenza di altre persone. L’idea che altri possano notare il rossore provoca poi ulteriore imbarazzo. A questo punto la persona cerca solitamente di controllare le proprie reazioni fisiologiche per ridurle finendo però per produrne un’alterazione: la paura di perdere il controllo fa aumentare i tentativi di controllo, ma purtroppo ciò che è involontario non può essere volontariamente prodotto o inibito, così che il controllo ossessivo genererà suo malgrado una maggiore perdita di controllo. L’ipervigilanza sulle proprie reazioni fisiologiche involontarie crea quindi un effetto paradossale, dove ciò che si vuole pervicacemente ridurre viene invece alimentato proprio da questi nostri tentativi, finendo per generare una sorta di profezia al contrario che si autorealizza proprio nel tentativo di aver cercato di scongiurarla. Grazie a questi tentativi inefficaci, se la paura di arrossire non viene ben gestita, e il tentativo di controllo viene così bene reiterato nel tempo, può innescarsi un’ansia anticipatoria che produce la risposta fisiologica anche in circostanze irrazionali portando così la persona a limitarsi sempre di più. Inizierà ad evitare tutte le situazioni ed i luoghi che la potrebbero far sentire a disagio, alla ricerca di un benessere che scoprirà però essere solo momentaneo: ogni evitamento difatti gli confermerà di non essere capace di affrontare quei luoghi o quelle situazioni temute e lo farà sentire progressivamente sempre meno capace riducendone l’autostima. Proverà allora ad affrontale prendendo delle precauzioni quali stare in posti dove c’è ombra, coprendosi il volto, usando creme o un fondo tinta speciali per ridurre la manifestazione del problema. Diverrà così probabilmente del tutto incapace di affrontare il mondo senza l’uso delle sue precauzioni, che ogni volta dovranno essere sempre più coprenti e protettive, finendo per evidenziare, a volte anche fino al ridicolo, ciò che invece avrebbero voluto celare.
Si può intervenire strategicamente ed in tempi rapidi su questo tipo di problema andando ad interrompere le tentate soluzioni disfunzionali che non risolvono ed anzi, come abbiamo visto, finiscono per complicare e mantenere il problema. A tal fine si utilizzeranno manovre ed interventi studiati ad hoc per rovesciare dall’interno il meccanismo disfunzionale restituendo alla persona la capacità di affrontare le situazioni sino ad allora temute. Grazie ad un intervento paradossale si potranno interrompere le tentate soluzioni che non hanno funzionato introducendo nuove modalità funzionali.