Il mal d’amore – GuidaPsicologi.it.
Nulla è più irrazionale dell’amore, l’amore che ci fa dire: “Non posso fare a meno di te“, “Non riesco a stare lontano da te“, “La vita non ha senso senza te“.
Poeti, cantanti, scrittori, filosofi hanno cercato di definire l’inspiegabile, ma quale possibile spiegazione può esistere al fatto di provare improvvisamente emozioni forti e travolgenti per uno sconosciuto con il quale desidereremmo passare il resto della nostra vita?
Da professionista nella risoluzione di problematiche umane anziché soffermarmi sul dare definizioni sono chiamato a trovare soluzioni per chi, stretto tra le poderose braccia dell’amore, ne rimane intrappolato. La soluzione poi, potrà aiutarmi a svelare ancor meglio il perché e il come sia finito nella trappola.
Per questo motivo, piuttosto che dare rilevanza al perché certe problematiche più o meno invalidanti si vengano a formare trovo utile porre l’attenzione su come queste si mantengano nel presente e come sia possibile arrivare alla loro soluzione. Conoscere il perché del problema, infatti, non corrisponde necessariamente alla sua soluzione: probabilmente molte persone sanno perché si trovano in quella difficoltà ma non sanno comunque come uscirne.
Ad esempio, sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita, di trovarsi accanto la persona che sappiamo non essere quella giusta. Per salvaguardare l’amore, che spinge proprio verso chi razionalmente non è esattamente quello che vorremmo, i tentativi di soluzione andranno probabilmente in due direzioni differenti: cercare di cambiare l’altro oppure cercare di cambiare se stessi.
Accettarsi e accettare
Nel primo caso la persona recriminerà, si lamenterà, rimprovererà continuamente ad ogni occasione: risultato? La rottura definitiva o il conflitto continuo. Nel secondo caso, il risultato sarà altrettanto disastroso, non solo per la relazione, ma anche e soprattutto per chi, continuamente in lotta tra sé e sé, ha l’illusione di potersi trasformare e diventare più meritevole e amabile per l’altro, con l’unico risvolto di rendersi scontato, perciò noioso.
Riuscire a guardare all’amore senza quelle lenti deformanti costruite dai miti di eternità, perfezione, perenne serenità, del “vissero felici e contenti” mettendo in conto delusioni, limiti e difetti aiuta a vaccinarsi dall’esito patologico, inteso come ammorbante per il normale vivere quotidiano, del mal d’amore.
L’amore è il più sublime degli autoinganni: non c’è amore senza illusione ma l’amore non può continuare senza un minimo di delusione. Siamo sempre e costantemente vittime ed aguzzini allo stesso tempo. Ogni partner purtroppo è quello che è e non quello che vorremmo che fosse.